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La resa dei conti tra Facebook e i giornali
Non è solo Cambridge Analytica. Il processo mediatico a Zuckerberg conferma la crisi di un rapporto che aveva fatto sognare gli editori. I lettori che arrivano da Facebook sono sempre meno. I conti in cassa non tornano. Così l’ultimo, micidiale cambio di algoritmo ha dato il via alle ostilità
I dolori (per gli editori) dei contenuti distribuiti su terze parti
Cosa è più redditizio per gli editori distribuire i propri contenuti su piattaforme terze o cercare di mantenere i propri lettori dentro il loro proprio sito? Molti editori in questi anni si sono legati con un certo entusiasmo a piattaforme come Facebook (soprattutto Facebook, ma non solo) nella speranza che le interazioni su questi siti si traducessero in maggior audience e quindi – in un sistema di business basato principalmente sulla pubblicità – maggiori ricavi.
giornali online la pubblicità non basta (pdf)
Mentre i “vecchi dinosauri”della carta stampata sperimentano nuove soluzioni e fonti di profitto, le testate digitali mostrano la corda. Penalizzate da modelli di business centrati solo sull’advertising. E dall’eccessiva dipendenza da Google e Facebook
Quanto Vendono i Quotidiani Italiani? Volumi Vendita Primi Nove Mesi 2017 dei “Top 5”
Con la pubblicazione dei dati da parte di Ads del mese di settembre su diffusione e vendita delle testate italiane possiamo tornare ad analizzare i numeri sui volumi di venduto da parte dei quotidiani italiani. In particolare possiamo fare il punto sui primi nove mesi di questo 2017 e raffrontarli con i numeri dello scorso anno: un aggiornamento importante per capire le reali tendenze di mercato dell’industria dei giornali italiana [qui le precedenti “puntate” quanto abbiamo analizzato i volu...
Edicole e distributori alla prova di Amazon (pdf)
Editoria | Le copie rese affossano i giornali, i chioschi sono pieni di prodotti che non vendono. Il sistema di distribuzione non funziona. E la svolta digitale si scontra con molte resistenze. Ma ora Bezos rischia di far saltare il banco
L’algoritmo è innocente, Facebook e Google no
Gli algoritmi stanno diventando sempre più complessi e complicati, il loro utilizzo si sta espandendo in settori che fino a poco tempo fa non avremmo mai immaginato potessero essere “governati” da sistemi di calcolo. La grande paura di algoritmi tanto evoluti da diventare entità autonome capaci di sopraffare la volontà stessa degli individui che li hanno generati alimenta studi, analisi, previsioni spesso apocalittiche.
Le conseguenze pericolose di un social fuori controllo
Al New York Times si sono divertiti a definirlo il “Facebook’s Frankenstein Moment” titolando così un editoriale del giornalista ed esperto di tecnologie Kevin Roose che propone un parallelo certamente azzardato, ma decisamente efficace, tra il libro-capolavoro di Mary Shelley e il social network con più utenti attivi al mondo.
IL BUON GIORNALISMO SCOMMETTE SUL TEMPO
Sapete qual è stato l’articolo online più letto nel 2015? No, non è come molti potrebbero pensare un listicle (il fortunato formato inventato da BuzzFeed) o un pezzo di gossip di qualche giornale scandalistico, ma una lunga analisi di circa 11 mila parole divise in tre capitoli intitolato What Isis Really Wants, pubblicato, lo scorso marzo, dalla versione online delle storica rivista americana The Atlantic.
Sorpresi? In realtà un trucco c’è: la società di web analytics Chartbeat che ha stilat...
I PADRONI INVISIBILI DEI GIORNALI
Cosa si muove dietro ai giornali? Sì certo, le nomine dei direttori delle grandi testate, le opa e le contro-opa e i tentativi di scalata al Corriere della Sera, le grandi manovre di fusione e le sinergie tra gruppi editoriali, il tutto seguito con molta attenzione dagli analisti di settore come parte di una grande partita a scacchi.
Eppure nella ristrutturazione in corso nel mondo dell’editoria cartacea, a giocare un ruolo fondamentale c’è un attore meno visibile ma molto influente: il siste...
Rapporto Censis 2017: in Italia per i quotidiani ruolo sempre più marginale
È sempre molto interessante guardare ad alcuni dettagli contenuti nel Rapporto sulla comunicazione che il Censis pubblica annualmente e che rileva i consumi mediatici degli italiani: se il quadro generale infatti, conferma alcune tendenze ormai consolidate nel nostro Paese – televisione protagonista assoluta, declino della carta stampata, crescita del digitale nel suo complesso – ha valore sottolineare sul “quanto” questi fenomeni si stiano affermando.
Un po’ di numeri generali: la television...
Wikipedia Italia a rischio populismo
È più faziosa l’Enciclopedia Britannica o Wikipedia? Sono più obiettivi gli esperti dell’istituzione enciclopedica per eccellenza o la folla di autori del portale lanciato da Larry Sanger e Jimmy Wales nell’ormai lontano 15 gennaio 2001? A molti sembreranno domande retoriche con risposte scontate in realtà sono il punto di partenza di uno studio che ha impegnato per un lungo periodo due ricercatori della Harvard Business School – Do Experts or Collective Intelligence Write with More Bias?
Netflix, il modello post-pubblicità
Il sito di streaming ha puntato tutto sugli abbonamenti. Una strategia che ora gli editori cercano di replicare per sopravvivere al crollo dell’advertising
Crowdfunding, il momento giusto per salvare i giornali dal basso
Le inchieste finanziate dal pubblico ritrovano slancio. Vedi i casi di Bellingcat, Byliner e De Correspondent, la rivista che ha raccolto 1,7 milioni da 18.933 persone. Fino al "nostro" FreeJourn.
Native advertising, la pubblicità che sembra giornalismo
La stampa ha bisogno dei contenuti sponsorizzati. Alle aziende servono giornalisti e qualità. Così può cadere il muro tra marketing e informazione